domenica 28 giugno 2009

Contro il giorno - 3.7 - pagg 550 / 573

Kit a bordo della Formalaut approda a Ostenda, in Belgio, da cui spera di poter arrivare a Gottinga in qualche modo. Una volta arrivato all'hotel Continental si guarda in uno specchio e si rende conto di essere un relitto umano, con in tasca solo la misera paga di marinaio della Formalaut. Decide quindi di giocarsela al casinò per poter raggiungere la cifra sufficiente a pagarsi un biglietto per la Germania.

Trasferitosi in una zona più prossima al porto e alla diga che separa Ostend adalle acque che la sormontano, Kit scopre che è in corso una Conferenza Mondiale dei Quaternionisti, che hanno letteralmente invaso la città. In un osteria conosce Barry Nebulay, dell'Università di Dublino, che lo invita a stare con lui e gli altri quaternionisti al Grand Hotel de la Nouvelle Digue, dove ormai non si sa chi sia registrato e chi no. Kit prende una stanza con una cellula di nichilisti belgi: "Eugénie, Faout, Denis e Policarpe, che si erano dati il nome di Giovane Congo" (pag. 552), ispirandosi al fatto che l'onda nera africana per i belgi di Ostenda era una minaccia tanto concreta e perenne come quella dell'acqua che bussa alle porte della città al di là della diga. Il gruppo spera nell'aiuto di Kit, in quanto Americano (e quindi per definizione pistolero e cowboy), per uccidere Leopold, Re del Belgio e loro perenne ossessione.

I Giovane Congo avevano unito le forze con due italiani, Rocco e Pino, "due rinnegati della marina italiana i quali avevano trafugato dagli stabilimenti Whitehead di Fiume i piani segretissimi di un siluro a lenta corsa pilotato che intendevano costruire qui in Belgio per dare l'assalto allo yacht reale del re Leopoldo, l'Alberta" (pag. 554). I due italiani, nonostante abbiano l'ossessione per il pericolo delle spie donne (pag. 555), entrano in confidenza con Eugénie e Fatou, con le quali decidono di uscire insieme.

Intanto al Grand Hotel de la Nouvelle Digue Kit viene presentato alla matematica giapponese Umeki Tsurigane dell'Università Imperiale del Giappone, la quale gli chiede di accompagnarla nel Gran Salon dell'albergo, dal quale svanisce un secondo dopo che vi sono entrati. Nel salone sono in corso discussioni di ogni sorta, inclusa una nella quale i Quaternionisti sono paragonati agli anarchici (anche in quanto a sconfitte storiche per idealismo) mentre i vettoristi, seguaci di Gibbs-Heaviside, sono paragonati ai vittoriosi (o presto vittoriosi) bolscevichi.

Nel salone Kit ritrova Root Tubsmith, e deduce di essere tornato ad una sorta di normalità (pag. 560). Kit chiede in prestito dei vestiti puliti a Root, per poi recarsi al Casinò con l'amico di viaggio, il quale ritiene di poter sbancare il banco facendo ricorso alla Probabilità Quaternionica ovvero descrivendo una partita di baccarat attraverso vettori ed operatori su di essi (pag. 561).

Kit non riesce a trovare una faccia simmetrica in tutto il casinò fino a che non incontra una donna della specie sphinxe Khnopffienne, affascinante e vestita in modo stravagante, dagli occhi di una tonalità ambra pallido: "se due occhi scoloriti come questi li avesse avuti un cane, avresti presto capito che il cane non ricambiava il tuo sguardo" (pag. 562).

La donna si presenta come Pléiade Lafrisée, conseilleuse, ma il loro incontro è interrotto da Root che ritorna colmo di fiches e li coinvolge. Quando hanno vinto a sufficienza, la donna li invita tutti a cena, intendendo tutti i quaternionisti presenti. Durante la cena Pléiade indaga su cosa sia un Quaternione, incorrendo nelle risate generali:
"La personalità di Cambridge Bertie ('Cane Pazzo') Russell ha osservato [...] che gran parte delle argomentazioni di Hegel si riduce a dei giuochi sulla parola ' è'. In tal senso la questione dell' 'è' di un quaternione è che siamo costretti ad incontrarlo in più di una veste. Come quoziente vettoriale. Come modo per collocare numeri complessi lungo tre assi anzichè due. Come elenco di istruzioni per trasformare un vettore in un altro." (pag 564)
E aggiunse il Dr. V. Ganesh Rao dell'Università di Calcutta, "Se lei fosse un vettore, mademoiselle, comincerebbe nel mondo 'reale', cambierebbe lunghezza, entrerebbe in un sistema di riferimento 'immaginario', ruoterebbe in tre direzioni diverse e tornerebbe nella realtà come una persona nuova. O come un nuovo vettore." (pag. 564)
All'obiezione di Plèiade se gli uomini siano o meno vettori, il Dr. Ganesh spiega che in India i quaternioni sono alla base di una moderna scuola di yoga e ne dà dimostrazione durante la quale scompare per riapparire nella cucina (traslazione) questa volta più alto e biondo. Il dottore è però costretto ad ammettere che solo alcuni maestri yogi sono capaci di rendere il tutto reversibile, e che per lui, quindi, questa tecnica risulta una sorta di reincarnazione programmata, senza la preoccupazione del karma.

Pléiade abbandona la cena per recarsi da un tale Piet Woevre dei servizi segreti belgi, ex poliziotto della Force Publique, transitato dal Congo dove aveva rifinito la propria brutalità approdando quindi alla polizia politica. Woevre, su indicazione del suo capo sezione, de Decker, sta studiando i Quaternionisti come possibili anarchici, e chiede a Pléiade di distrarre per un'oretta Kit. Pléiade, legata a Woevre da un rapporto sado masochistico raffinato, invita Kit la notte successiva nella sua suite. Kit durante l'incontro rimane sconcertato dalla sparizione di Pléiade in un'altra dimensione mentre consuma con lui dell'assenzio mischiato a champagne, anche se gli sorge il dubbio che il tutto sia solo un effetto della sostanza stessa. Quando torna nella sua stanza al Grand Hotel scopre che il suo sacco a pelo è stato perquisito dalla polizia politica che ora lo considera un fuorilegge nichilista.

Kit incontra Pléiade Lafrisée in un caffè-ristorante, una specie "museo della maionnese. In consonanza con il culte de la mayonnaise che allora dilagava nel Belgio" (pag. 570). Pléiade chiede a Kit quanto ne sappia di maionese, e alla sua risposta "Più o meno fino a 'Aux armes, citoyens' " (che in realtà è La Marsigliese), si dilunga in un ex cursus storico sulla nascita della Maionese alla corte di Luigi XV per opera di Richelieu, corte che per inciso è molto simile, secondo Pléiade, a quella di Leopold in Belgio.
Pléiade invita Kit a un rendez-vous presso la Fabbrica Regionale di Maionese, lo stabilimento che produce tutta la maionese del Belgio, dove ad attenderlo troverà una carrozza.

Kit va all'appuntamento nonostante non si fidi di Pléiade, e si aggira per la fabbrica completamente automatizzata sentendo crescere dentro di sé il panico. Arrivato in una stanza cade e scopre di essere vittima di un attentato, con la maionese che sale rapidamente di livello nella stanza fino a riempirla. Riesce a fuggire sfondando una finestra con un calcio venendo riversato da un torrente di salsa gialla nel canale al lato degli stabilimenti. Qui incontra Rocco e Pino che avevano tirato fuori il loro prototipo di siluro dalla bottega per fare delle prove di avvicinamento dell'Alberta ma avevano dovuto desistere vista la presenza massiccia della Garde Civique. I due italiani lo accompagnano vicino al Quai de l''Entrepot salvandolo da una morte per maionese.

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